Il mulino ad acqua di Filippi a Mylopotamos è un esempio unico dell’architettura e della tecnologia tradizionale di Citera. Oltre alla sua imponente costruzione, offre ai visitatori uno sguardo affascinante sullo stile di vita citerino del passato. In quegli anni la zona contava 23 mulini, rendendo la zona un centro commerciale molto attivo, pieno di vita, socializzazione e feste famose.
Oggi il mulino ad acqua di Filippi è l’unico mulino ad acqua funzionante sopravvissuto a Mylopotamos di Citera. Fu costruito nel XVIII secolo e si presenta in ottime condizioni, grazie alla ristrutturazione effettuata nel 1995 dalla proprietaria Philippa Zervo.
Il mulino ad acqua è un edificio in pietra a due piani con tetto in legno. Al piano terra si trova il meccanismo di macinazione, costituito da una ruota, una macina e un vaglio.
Il mulino ad acqua di Filippi è il sesto mulino ad acqua consecutivo a Lagadia Mulini di Mylopotamou. Il solco del mulino ad acqua (Mylaulakos o Trafos) porta l’acqua a Voutsi (serbatoio dell’acqua). Mylalako è lungo circa 350 metri. Voutsi è alto 10 metri, quindi l’acqua cade verticalmente con forza. Il solco del Mulino e la coclea sono la forza che fa ruotare la macina superiore (Panarea). La macina superiore ruota sopra la pietra fissa fissa (catarea) e macina il grano trasformandolo in farina.
Sul pavimento si trova il magazzino del grano e della farina.
Il mulino ad acqua di Filippo è un monumento vivente della storia e della cultura di Citera. Oltre ad essere un’attrazione turistica, funziona anche come museo, dove i visitatori possono conoscere la tradizionale tecnica di macinazione del grano.
Questo è il lavoro di una vita di un uomo creativo e inventivo, che sarà ricordato per sempre.
Purtroppo oggi il mulino è chiuso.